Ho conosciuto molte persone che dipingono: artisti famosi nel mondo e dilettanti, mastri indiscussi e pittori della domenica e raramente ho trovato un attaccamento, una passione del lavoro come coloro che possono concedere alla pittura solo una piccola parte del loro tempo. Forse si tratta di una compensazione. Paolo Archilei è uno di questi appasionati che dipinge ormai da qualche anno muovendosi,  passo dietro passo, con un desiderio commovente di realizzare le sue tele, manifestare con il colore la sua parola segreta di cavare, cioè, la sua parte di poesia. Ho visto i suoi quadri di qualche anno fa e gli ultimi e mi è sembrato che abbia messo a profitto il tempo che ha potuto mantenere per la sua vocazione. La pittura è una espressione che a prima vista può sembrare facile ma che proprio quando indovini il senso giusto presenta le più grandi difficoltà ed allora non c'è altro che far ricorso alla silenziosa pazienza e di volta in volta , di quadro in quadro cercare il giusto dell'armonia e della composizione. Archilei compie questo lavoro con fedeltà e in umiltà il che è un segno buono che va ricordato con l'augurio più cordiale che possa trovare ancora molte soddisfazioni nella sua applicazione.                                                                                                                                                                                                                                           Valerio Volpini